Il 14 marzo 2017 è stato l’ultimo giorno di vita di Dmoz.org. Chiude così la più popolare delle directory per siti web. Open Directory Project è sto un grande progetto editoriale che per anni ha coinvolto migliaia di contributori, sempre molto seguito da esperti SEO.
Essere presenti in Dmoz per il proprio sito web era un motivo di orgoglio nonchè parametro di valutazione da considerare in una eventuale cessione del dominio o del sito. Molte agenzie di backorder, infatti a fianco a ciascu nome di dominio in scadenza riportavano se lo stesso fosse inserito o meno nell’indice di Dmoz. La sua presenza rendeva quel dominio molto più appetibile in fase di recupero in quanto attribuiva un valore di mercato più alto.
Ma cosa era DMOZ e cosa serviva?
Dmoz era una directory, una enorme lista di siti web divisi per categoria, per regioni, città (spesso provincie) gestita da migliaia di editori volontari da tutto il mondo. Una vera e propria enciclopedia del web. Quando un webmaster o semplicemente il proprietario (o chi per lui) di un sito segnalava il proprio sito web in una determinata categoria, l’editore di quella categoria decideva se quel sito fosse idoneo o meno (seguendo delle linee generali prestabilite molto precise) ad essere inserito in questa lista globale.
Spesso siti particolarmente importanti venivano direttamente inseriti nell’indice dagli Editori stessi.
Perchè DMOZ era così importante?
C’è stato un tempo dove DMOZ era di gran lunga superiore a Google che è nato dopo. Lo stesso Google per un certo periodo ha utilizzato i dati e le informazioni in DMOZ per organizzare e categorizzare meglio il proprio indice. Quindi l’essere presente in DMOZ garantiva spesso anche un’ottimo posizionamento. La presenza in Dmoz fino a pochissimo tempo fa era punto fondamentale per molti SEO e garantiva al sito inserito un’autorità diversa.
DMOZ chiude, che fine faranno i siti inseriti?
Sarebbe falso dire che la SEO muore con Dmoz. Certo tutti i webmaster hanno perso un link importante ed un’importante punto di riferimento.
Hai un sito che era inserito in Dmoz? E vuoi sapere cosa succede adesso? Sicuramente hai perso un ottimo backlink, molto importante per il tuo posizionamento che ora potrebbe risentirne. Ma al contempo non possiamo fasciarci la testa. Il web andrà avanti lo stesso. Certo, occorre trovare un’alternativa.
Quali sono le alternative? Dove posso inserire il mio sito?
Sicuramente non sarà facile rimpiazzare un link da Dmoz. Esistono per fortuna delle directory italiane molto anziane e con altissimo trust dove è possibile aggiungere il proprio link.
Stiamo parlando di bluggy.com online dal 2006 (11 anni di vita) e free4gratis.com online dal 2004 (ben 13 anni di vita) molto popolari e conosciute in Italia in ambito SEO.
L’inclusione però non è gratuita. E’ richiesto infatti un piccolo contributo per inserimento e sono stati studiati specifici pacchetti sia per Agenzie SEO (che intendono inserire nell’indice più siti) sia per il singolo webmaster. Per maggiori informazioni è possibile compilare il form che segue.